Contatti

Aspromonte Società Cooperativa Agricola
Sede legale: via Satira 2/A, 89030 Samo (RC)
Sede operativa: via La Verde I traversa, snc, 89030 Samo (RC)
Partita Iva: 02934140803
Rea: RC 1991-90

La sede operativa

Trattamento dei dati*
L'abitato di Samo ed il borgo abbandonato di Precacore

Samo e Precacore

Se è vero che in Aspromonte vi è sempre una certa continuità, sia nel bene che nel male, tra la natura e la gente, Samo e Precacore ne sono l’esempio perfetto: essi si fronteggiano, divisi dal vallone Santa Caterina, uniti da un legame che non si sopirà mai.

Samo è un comune della citta metropolitana di Reggio Calabria, situato sul versante sud-orientale dell’Aspromonte, a nord della Fiumara La Verde. Non ci sono studi precisi che possano confermarlo, ma secondo quanto scritto da Erodoto nel VI libro, il paese sarebbe stato fondato nel 492 a. C. dai Samii, coloni greci provenienti dall’isola di Samos, in fuga dalle incursioni dei Persiani, nei pressi della fiumara La Verde, in località Rudina. Si narra che Samo divenne ben presto una fiorente e popolosa città commerciale, con un territorio che si estendeva da Capo Bruzzano a Locri e contava circa ottantamila abitanti. La leggenda vuole che anche il famoso studioso Pitagora abbia dimorato per alcuni periodi nel centro di Samo. Prova del forte legame tuttora vivo con la penisola e la cultura ellenica, è il gemellaggio del paese con Samos di Grecia. Sappiamo che nel corso della storia Samo cambiò più volte ubicazione e nome. Quest’ultimo, fu modificato dapprima in Crepacuore e poi in Precacore. Il termine “Crepacuore”, secondo la leggenda, deriva dall’esclamazione “Mi crepa il cuore” di una donna, una baronessa, straziata dal dolore a seguito di una violenta alluvione che distrusse il centro abitato e le portò via il marito e sette figli. Samo, infatti, fu distrutta e ricostruita più volte nei secoli, sia a causa delle frequenti incursioni arabe che a seguito di varie calamità naturali. L’ultima delle quali, il terremoto del 1908, costrinse gli abitanti ad abbandonare definitivamente il borgo di Precacore ed a ricostruire il centro abitato nell’attuale collocazione, assegnandogli il nome originario di Samo proprio per onorarne il glorioso passato. Il paese è conosciuto per le sue sorgenti dalle proprietà curative e per la produzione di olio, vino, formaggi, sottoli e sottaceti, nonché per la realizzazione di strisce, tappeti e coperte al telaio antico. Famose in tutta la regione sono le pezzare di Samo, strisce variopinte realizzate a mano al telaio con strisce di stoffe colorate. Gran parte del territorio attuale del comune di Samo fa parte dell’area protetta del Parco Nazionale dell’Aspromonte. Quest’ultimo, un vero e proprio paradiso caratterizzato da una meravigliosa biodiversità floristica e da una straordinaria ricchezza faunistica, ha recentemente ottenuto la Carta Europea del Turismo Sostenibile, nonché il prestigioso riconoscimento di Geoparco Unesco.

Precacore oggi è un affascinante borgo abbandonato, arroccato su uno sperone roccioso, accanto al monte Castello. Si raggiunge dalla piazza di Samo attraverso un percorso ad anello su un suggestivo sentiero, inerpicato sui fianchi del pendio, che regala al camminatore, durante la salita, visioni mozzafiato. Tra i ruderi delle case spiccano quelli di tre chiese, di cui una, quella dedicata a San Giovanni Battista, conserva tracce di un affresco di una Madonna Nera, recentemente restaurato: un unicum della zona. Precacore rivive soprattutto nei giorni dal 20 al 29 agosto quando, in concomitanza dei festeggiamenti per il Santo Patrono, San Giovanni Battista, vi si recano in pellegrinaggio numerosi visitatori, locali e non, all’alba oppure al tramonto, per nove giorni consecutivi, pregando e cantando. Il 28 agosto, nel pomeriggio, viene celebrata tra i ruderi del borgo una solenne Messa in onore del Santo: un momento pieno di emozione, commozione e fede.

2025 © site powered by MAGNET formula